Nel 328 a.C. Alessandro Magno introdusse la genuflessione nel protocollo della sua corte, in Persia. Insomma, quella di inginocchiarsi davanti ai “potenti”è una vecchia storia. D’accordo che siate o no sulla corrida, è un fatto che molti toreri, ad un certo punto, si inginocchiano davanti al toro spalancando le braccia. Tipo: ok incornami. Facendolo si mettono in pericolo? Si e no. Nella pratica, meno di quanto possa sembrare, ma simbolicamente sicuramente si. Il fidanzato che si inginocchia presentando l’anello e la proposta di matrimonio si mette in pericolo? Dipende. L’importante non è tanto che lo sia veramente, (molto probabilmente lei gli dirà di si ) ma che lui creda di esserlo. Molti fotografi che vengono ai miei corsi scambiano la buona educazione per l’empatia e pensano di risultare autorevoli dando ordini. La vulnerabilità non è molto contemplata negli ingredienti di un buon ritratto. Peccato, perchè nell’ambito dell’incontro con il soggetto, che sia il tuo miglior amico, il tuo fidanzato, la fidanzata o un capo di stato, più sei vulnerabile, più accetti di perdere quel “qualcosa” che tanto desideri, più ti stai rendendo autorevole, libero, carismatico. Desiderare fortemente, senza mai rimanere vittima del risultato. Di questo e di altro ancora parleremo, insieme a Michael Bertolasi in diretta dal mio studio Lunedì 18 dicembre alle 21. (Per partecipare alla conferenza non sarà necessario inginocchiarsi ) Clicca qui sotto per riservare gratuitamente la tua partecipazione |
Nella foto: In ginocchio fotografando Luca Giovagnoli nel suo studio di Rimini durante la registrazione della mia prossima lezione sul ritratto ambientato.